PERSONAGGI CHE HANNO RESO GRANDE L’ANTIQUARIATO MILANESE

PERSONAGGI CHE HANNO RESO GRANDE L’ANTIQUARIATO MILANESE

I PERSONAGGI CHE HANNO RESO GRANDE L’ANTIQUARIATO MILANESE:
“ I LONGARI – LONGARI arte Milano” 
di Valeria Ricci 
Milano è bella anche quando piove.
Percepisco il fascino frenetico da metropoli internazionale, mentre esco dalla metro in San Babila, un breve sguardo verso il cielo grigio, mi dirigo a passo svelto in Corso Monforte. Arrivo puntuale all’indirizzo segnato in agenda, oggi sarò ospite e reporter per l’Associazione Antiquari Milanesi, presso la nuova sede della Longari arte Milano, storica e prestigiosa galleria attiva dagli anni 50’ del secolo scorso, specializzata nel ramo della scultura primitiva italiana.
Non nascondo l’emozione.
Al numero civico 23 , la targa all’ingresso parla chiaro : l’Arte qui si respira a 360 gradi….lo spazio temporale in questo caso, assume un significato inclusivo riservato alle eccellenze, intese come capolavori indiscussi.
“ in questa casa ebbe sede lo studio di Lucio Fontana scultore e pittore ( 1899 – 1968)” (sede anche delle Fondazione Fontana)
Ecco penso, uno di quei gioielli invisibili ai più di cui Milano è ricca, un connubio perfetto, un luogo intriso di cultura, contaminazione e “dialogo artistico “ che darà molti spunti alla mia intervista.
L’accoglienza di Marco, figlio di Ruggero e nipote di Nella ( fondatrice della galleria ndr.) è amichevolmente cordiale, colgo l’occasione per osservare le opere che mi circondano, frutto di un’accurata selezione dettata da una passione profondamente legata al mondo dell’Alta Epoca.
Marco con i suoi modi eleganti mi dice di essere entusiasta e manifesta una certa curiosità per questo progetto.
La nostra chiacchierata si svolge nello studio della galleria che si affaccia su un giardino interno incantevole, curato nei dettagli e non posso fare a meno di percepire l’atmosfera che avvolge questi luoghi.
Iniziamo…
  1. Storia della galleria: dove nasce la passione per la tipologia delle opere selezionate, qual’è stata la tua formazione?
La sede storica è stata in via Bigli per oltre sessant’anni, dal 2018 per esigenze organizzative ci siamo trasferiti in Corso Monforte. Nel 1951 Nella, (figlia d’arte il padre scultore originario di Volterra) diede vita alla galleria, inizialmente appassionata del XVIII secolo, evolverà il suo gusto artistico ad una “retrocessione temporale” fino ai primitivi, nel corso degli anni si aggiungerà l’interesse per i frammenti miniati e i Works of Art comprese tra il XIII – XVI secolo. Fu la prima donna in Italia a scegliere la scultura medievale come elemento di specializzazione per la propria attività, dotata di un gusto eclettico, raffinato, colto e di uno spirito pionieristico prese parte alle prime edizioni della Biennale in Palazzo Strozzi presentando una selezione di opere riguardanti la scultura lignea italiana. Svolse anche un’importante ruolo di ricercatrice con un atteggiamento sempre attento alle evoluzioni del settore, ha inserito per esempio la scultura antica nell’arredamento d’interni consapevole delle scelte all’avanguardia, valorizzando le opere nei vari contesti, abbinando stili ed epoche diverse. Nella vanta numerose collaborazioni con architetti e designer degli anni Settanta e Ottanta , periodo in cui anche la scultura medievale ebbe un notevole successo nel mercato antiquario. La galleria da diversi anni espone alla Biennale di Firenze, a livello internazionale ha partecipato a TEFAF Maastricht, occasione per accedere al panorama del collezionismo oltre i confini italiani.
Un aneddoto divertente che riguarda Nella, è l’abitudine consolidata nel tempo dagli antiquari fiorentini di esporre sculture lignee d’alta epoca quando lei arrivava in città, conoscendo ormai la sua più che affermata passione e brillante capacità imprenditoriale. Le veniva riservata un’attesa speciale, dettata da grandi aspettative, l’istinto per la “scoperta” non l’ha mai tradita.
  1. Cos’è oggi la galleria?
La galleria oggi è principalmente intesa come un luogo d’incontro dinamico dove presentare una selezione di pochi oggetti ricercati, rivolti ad un pubblico di collezionisti. Ha la funzione di “ salotto culturale” dove poter avvicinare le opere senza soggezione ma interagendo con la figura del gallerista o degli esperti convocati duranti gli eventi o i talks. LONGARI arte Milano è riconosciuta per la scultura antica, ma è attenta ad una visione globale di tutto ciò che rientra in un gusto sofisticato di nicchia ( Maioliche, tessuti, bronzi..) allineato in un contesto temporale che spazia dall’alta epoca a ricercate contaminazioni con il Moderno. Attualmente la galleria espone opere dello scultore Mario Negri che si integrano perfettamente con il contesto storico antiquariale di rappresentanza. La costante odierna che caratterizza le scelte è racchiusa in questa filosofia “ più allontani lo spazio temporale, più le opere si richiamano avvicinandosi”.
  1. L’Antiquariato è una scelta di vita?
L’antiquariato fa parte della mia vita quale interesse maturato nel tempo, convivendo con una realtà familiare di tradizioni profonde, è un’abitudine al “Bello” una sorta d’imprinting tramandato con una formazione nel settore a 360 gradi .La scultura d’alta epoca gioca sicuramente un ruolo centrale, ma la visione globale viene assiduamente allenata da una passione che continua ad essere mantenuta in vita grazie ad una ricerca di opere interessanti e rare. Far dialogare Antico e Moderno è una costante nelle scelte della galleria, un leit motiv fin dagli anni Settanta, ricordiamo la mostra “Antico e Moderno” presso la Galleria il Milione dove fu esposta una credenza del XVI secolo con un’opera di Marino Marini, anche ad Amart Milano nell’edizione 2018 era presente nello stand un’opera di Marino Marini perfettamente ambientata in un allestimento prevalentemente incentrato su opere antiche.
  1. Visione del mercato attuale…
Partiamo da una certezza: le opere d’alto livello hanno sempre un collezionista disponibile all’acquisto, il vero problema è che i capolavori sul mercato sono sempre più rari.
Attualmente il mercato per le opere di minore qualità funziona con valori ridotti rispetto a quelli d’acquisto, la ricerca si fa sempre più selettiva e i collezionisti sono competenti, aggiornati ed esigenti.
Il settore della scultura antica rientra in una nicchia ben precisa, per essere apprezzato necessita di sensibilità, preparazione culturale ed un gusto particolare. L’effetto tattile e plastico suscitano percezioni diverse dall’effetto estetico e visivo del dipinto, la scultura va assimilata sotto molti aspetti, richiede un’estensione sensoriale particolare, va vista dal vero , scoperta grazie ad un occhio esperto che sappia condurre il cliente attraverso tutti i dettagli, e la disponibilità delle opere è molto ristretta. L’utilizzo esponenziale del web odierno, ha fatto si che le scoperte si siano ridotte, c’è un reale impoverimento di contatti tra gallerista/antiquario e collezionisti.
Questi ultimi sentendosi più autonomi negli acquisti hanno trascurato l’importanza del rapporto di fidelizzazione, le pubblicazioni annuali di presentazione delle opere, motivo d’incontro e scambi nelle gallerie oggi suscitano meno interesse, la diffusione di immagini online ha modificato velocemente le metodologie di ricerca delle opere da acquistare. Tutto questo è stato amplificato anche dagli effetti della pandemia Covid, abbiamo stravolto radicalmente le nostre abitudini ma la passione per il “Bello “ resta una motivazione molto solida, una sorta di volano che non subisce restrizioni ma al contrario evolve in un approfondimento in campo artistico e culturale di qualità e pregio.
  1. Paragone tra mercato in Italia ed il mercato estero, la partecipazione ad eventi importanti: impressioni…
La realtà del mercato estero ha un’organizzazione diversa, si lavora con più disinvoltura, la clientela dei collezionisti è ampia, con una mentalità aperta, i contatti sono selezionati da una pubblicità mirata. Ovviamente la partecipazione ad eventi importanti comporta spesso costi ed investimenti di un certo rilievo economico senza contare l’aspetto logistico anche quello molto influente sulle scelte . Parlando di TEFAF Maastricht, l’esperienza è sicuramente molto positiva, un evento prestigioso confermato, che racchiude in se molte costanti fondamentali: oggi è un punto d’incontro imperdibile per molti collezionisti e curatori di Musei, per gli espositori rappresenta una vetrina ed un biglietto da visita indice di qualità elevata per le opere, i rapporti che si instaurano durante l’esposizione sono duraturi e proficui nel tempo. Per quanto riguarda l’Italia, la Biennale di Firenze rappresenta oggi l’unico evento con un’impostazione internazionale.
  1. Un’opera in particolare….
Una scultura in marmo raffigurante “Addolorata” opera di Bolino da Campione, appartenente alla collezione privata di famiglia, presentata in occasione di TEFAF Maastricht è tornata a Brera, al “suo “pubblico italiano.
La galleria abbraccia un principio fondamentale che ha tracciato il percorso di crescita fin dalla sua creazione: “ le opere devono tornare nei luoghi di appartenenza, non solo far parte delle collezioni private” , restituire al territorio ( destinazione museale) ciò che è stato creato in modo distintivo per quel territorio. La filosofia è quella di tracciare una “mappatura” ben precisa delle caratteristiche stilistiche tipiche delle aree italiane.
(Esempio: formella lignea di manifattura aostana acquistata dalla Regione Valle d’Aosta)
  1. Se tu fossi un’opera o un artista in particolare…vorresti essere?
……chiudo gli occhi, la prima immagine è una scultura lignea policroma, XIV secolo, raffigurante “ Madonna con Bambino”, senza alcun dubbio.
  1. Se dovessi ricominciare dall’inizio…..saresti?
Rifarei esattamente lo stesso percorso, con nuovi obiettivi per esempio adeguandomi ai vari cambiamenti con maggiore rapidità e consapevolezza.
Viaggerei di più e valuterei un soggiorno all’estero, per fare più esperienza su un mercato diverso, incrementerei l’abbinamento tra epoche diverse coinvolgendo l’Arte Moderna in modo più incisivo.
  1. Opere ed emozioni: scoperte importanti, ritrovamenti, attribuzioni…
Ricordo con soddisfazione l’acquisto di una Formella lignea policroma appartenente ad una collezione privata ( Valle d’Aosta) ,si presentava annerita dal tempo, ricoperta da una patina resistente, l’intuito e l’esperienza hanno fatto si che un intervento di restauro mirato , studiato appositamente ( realizzato a bisturi della durata di circa 8 mesi) rivelasse alcuni dettagli stilistici fondamentali per effettuare un riconoscimento ed attribuzione importanti. Queste sono le soddisfazioni:prima di tutto la ricerca delle opere, la capacità di farle tornare al loro splendore originale.
  1. La frase in ambito professionale che ripeti più spesso…
Mi piace, come posso fare per averlo.
Lo compro.
  1. Il tuo motto è….
La mia filosofia è più di un motto, rappresenta un “ credo” che accompagna costantemente la mia carriera da antiquario e collezionista.
Punto primo: far innamorare i collezionisti delle opere
Punto secondo: trasmettere passione ed amore per l’alta epoca
Punto terzo: la vendita rappresenta l’ultimo step, il percorso non è solo a fini commerciali della trattativa, è un dialogo articolato, profondamente legato ad un’interazione di passione e studio.
La parola chiave in tutto ciò è CONDIVISIONE, quando un collezionista manifesta soddisfazione, apprezzamento e gradimento per le opere presentate, ci si trova in sintonia, significa capire il lavoro che c’è stato dietro per raggiungere un risultato, provare le stesse emozioni, parlare la stessa lingua, appunto condividere la stessa passione. La gratitudine espressa dai collezionisti nel tempo è fonte di un’energia indescrivibile, sentirsi dire “ il suo modo di descrivere le opere è unico, si vede che sei innamorato di quello che fai…” rappresenta la parte “ migliore “, la ricompensa per tutto l’impegno che mettiamo in questo meraviglioso lavoro. Circondarsi di persone interessate, curiose e motivate rappresenta la nostra “mission”, siamo gli educatori dei futuri collezionisti che si lasciano guidare con passione e trasporto nel mondo dell’Arte. Mi rivolgo alle future generazioni.
  1. Quali sono le caratteristiche di un antiquario oggi al passo con i tempi…( tecnologie, studi ed orientamenti)
Una antiquario aggiornato ed al passo con i tempi odierni non può trascurare le pubbliche relazioni ed i viaggi. Deve coltivare una mentalità aperta ai nuovi strumenti di comunicazion ( social e tecnologia) mantenere riservatezza , professionalità, serietà, attenzione verso il pubblico, aggiornamento della preparazione culturale, ampliare i contatti partecipando ed eventi di settore selezionati. ( mostre)
  1. Antiquari e Musei…
Visitare i musei è fondamentale, vedere, confrontarsi ed approfondire gli studi.
I Musei rappresentano un ottimo strumento d’apprendimento, in termini di paragoni e riferimenti per le attribuzioni, per consultare pubblicazioni ed avere a disposizione materiale visibile. Sono favorevole ad una maggiore sinergia tra antiquari e musei per incrementare interscambi professionali.
  1. Progetti futuri….
Per quanto riguarda la galleria a Milano siamo orientati ad incentivare eventi culturali, conferenze e talks con gli storici di rilievo per sviluppare un coinvolgimento più ampio del pubblico, appassionare nuovi interlocutori e mantenere vivo il contatto con la clientela storica che ha perso un po’ la tradizione della visita in sede, ovviamente tenendo presente tutti i dispositivi e le normative Covid per garantire la massima sicurezza.
Per quanto riguarda l’estero manteniamo costantemente contatti con il mondo dei collezionisti e degli operatori, crediamo nella sinergia con i colleghi rispetto ad un passato chiuso ed autoriferito. La collaborazione serve per ampliare conoscenze e condividere esperienze, spaziando nella tipologia delle opere trattate anche tra categorie diverse. La partecipazione a manifestazioni di settore selezionate sia in Italia che all’estero prosegue con l’entusiasmo e la qualità che ci contraddistinguono.